Come e quando si paga la cedolare secca? Ecco quello che devi sapere se hai deciso di utilizzare questo regime fiscale alternativo per l’affitto del tuo immobile.
Mettere in affitto la tua casa di proprietà è sempre un passo da fare con molta oculatezza. Devi scegliere bene il contratto di locazione tra tutti quelli disponibili, in modo i vincoli e le condizioni siano perfettamente in linea con le tue esigenze.
Sia che tu abbia deciso di richiedere un contratto di affitto a canone libero o uno a canone concordato, ricordati che quando affitti la tua casa dovrai fare in modo di essere in regola, a partire dagli impianti dell’immobile che dovranno essere a norma, fino alla casa, che deve essere libera da pignoramenti e ipoteche, ma non solo.
Tutta la documentazione del tuo immobile deve essere completa. Non deve, ad esempio mancare l’Ape, l’Attestato di Prestazione Energetica, un documento redatto da un Certificatore Abilitato e indipendente, che descrive la prestazione energetica dell’edificio, così come la registrazione del contratto di affitto, fondamentale se intendi affittare la tua casa per un periodo superiore a un mese.
Scegliere il regime fiscale della cedolare secca ti consente di usufruire di queste agevolazioni:
- non devi pagare l’imposta di registroe di bollo, poiché non sono dovute. Sono proprio queste agevolazioni burocratiche che prevedono la possibilità di registrare il contratto direttamente sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate;
- il redditoproveniente dal tuo canone di locazione assoggettato al regime di cedolare secca non si cumula con gli altri tuoi redditi, visto che non è sottoposto a tassazione secondo le aliquote IRPEF, ma devi tenerlo in considerazione per verificare se ti spettano deduzioni, detrazioni o benefici, che la legge collega al fatto di possedere specifici requisiti di tipo reddituale. La cedolare secca è una vera e propria imposta sostitutiva che ti permette di stipulare un contratto di locazione con delle aliquote agevolate:
- aliquota al 21%del canone annuo, in caso di contratto a canone libero;
- aliquota al 10%in caso di contratto a canone concordato, a condizione che l’immobile sia situato in determinati comuni, quelli previsti dalla legge. L’aliquota della cedolare secca per i contratti a canone concordato è passata dal 15% al 10% nel periodo che va dal 2014 al 2019. La Legge di Bilancio 2020, siamo in attesa della Manovra 2020 definitiva, dovrebbe prevedere, anche per il 2020, la conferma della soglia del 10% della cedolare secca sui canoni concordati. Puoi usufruire di questo canone se stipuli il contratto attraverso l’apposito modello predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ricordati però che se applichi la cedolare secca al canone non hai più la possibilità di chiedere, a chi hai affittato la tua casa, l’importo del canone aggiornato, anche se è stabilito dal contratto, compresa la variazione annuale Istat.
Come e quando si paga la cedolare secca? Ecco quali sono i termini di questo regime fiscale alternativo.
Come e quando si paga la cedolare secca
Come e quando si paga la cedolare secca? Il pagamento dell’acconto puoi farlo in:
- un’unica soluzione, entro il 30 novembre, se l’importo è inferiore a 257,52 euro;
- in due rate, se l’importo dovuto è superiore a 257,52 euro:
- la prima, del 40% (del 95%), entro il 30 giugno;
- la seconda, del restante 60% (del 95%), entro il 30 novembre.
Il saldo devi versarlo entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento.
Per il versamento della cedolare secca con modello F24, ricordati che vanno utilizzati questi codici tributo:
- 1840: Cedolare secca locazioni – acconto prima rata;
- 1841: Cedolare secca locazioni – acconto seconda rata o unica soluzione;
- 1842: Cedolare secca locazioni – saldo.