I segnali di ripresa, rispetto al 2020, sono sempre più chiari. I dati positivi del secondo semestre 2020, confermati anche dal primo trimestre di questo anno, sono ancora più evidenti in questo primo semestre 2021.
Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel primo semestre 2021 si sono realizzate 363.750 transazioni residenziali, +56% rispetto allo stesso periodo del 2020. Una variazione positiva che vede una crescita del 22% rispetto al 2019 e che era da aspettarsi, visto il calo registrato nel periodo di lockdown del 2020.
In particolare, si sono registrate 162.258 transazioni (+38,6% ) nel primo trimestre 2021 e 201.492 transazioni (+73,4%) nel secondo trimestre 2021, se li confrontiamo, rispettivamente, con gli stessi trimestri del 2020.
Anche il contesto macro economico è incoraggiante. Secondo le previsioni Istat, l’economia italiana nel 2021 farà registrare un aumento del Pil del 4,7%, con un aumento delle esportazioni (+9,6%) e delle importazioni (+10,4%), per quanto riguarda il commercio con l’estero. Altra nota positiva è il tasso di disoccupazione che scende al 9,3%.
Secondo quanto rilevato dall’Ufficio Studi Gabetti, tramite interviste mirate alle agenzie dei networks Gabetti, Professionecasa e Grimaldi, nel primo semestre 2021, nelle grandi città  si è registrata una variazione dei prezzi intorno al +0,3%, rispetto al secondo semestre 2020.
I tempi di vendita e gli sconti in fase di trattativa sono lievemente diminuiti, attestandosi su una media rispettivamente di 4,4 mesi e dell’11%.
«Nel 2021 il mercato residenziale ha mostrato una decisa ripresa rispetto alle conseguenze dell’emergenza sanitaria che, nel 2020, avevano portato a un calo delle compravendite. I dati del primo semestre hanno infatti segnato una crescita del 20% rispetto ai dati pre-pandemia, del 2019 – ha dichiarato Marco Speretta, direttore generale Gruppo -. Per il secondo semestre del 2021 ci aspettiamo una crescita delle compravendite, supportata da una politica della BCE favorevole, dai vantaggi fiscali previsti dal Superbonus 110% e dagli altri incentivi introdotti dalla Legge di Bilancio».
Macro Aree, capoluoghi, non capoluoghi e grandi città nel primo semestre 2021
La ripresa del mercato immobiliare residenziale si può toccare con mano. Nel primo semestre del 2021 tutte le grandi aree hanno avuto una variazione positiva: in testa è il Sud con +61,6%  , seguito dal Nord con +54,3% e dal Centro con +53,9%. A scala nazionale sono in aumento sia i capoluoghi (+43,8%)  che i non capoluoghi (+62,4%).
Secondo la consueta analisi che viene realizzata sulle otto maggiori città italiane per popolazione, la performance dei primi sei mesi del 2021 è stata pari al +39,4% rispetto allo stesso periodo del 2020 per tutti gli otto capoluoghi (e +9,6% rispetto allo stesso periodo del 2019), registrando complessivamente 57.928 transazioni.
Tutte le città chiudono questo primo semestre del 2021 con una variazione positiva rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, come si può vedere dall’infografica.
Tutte le città hanno segnato una ripresa dei volumi pre-pandemia: rispetto al 2019 è Genova a segnare la maggiore crescita (+21%), seguita da Roma (14,7%) e Torino (12%). Bene anche Firenze (+10,6%) e Palermo (+9,4%). Crescite più contenute a Bologna (+4,2%) e Napoli (6,1%), mentre si stabilizza Milano (+0,6%).
Le restanti province hanno registrato una variazione del 54,1% rispetto al primo semestre 2020 e del 21,3% rispetto al primo semestre del 2019.
Più mutui nel 2021 anche grazie alle agevolazioni per giovani under 36
Sono sempre di più le famiglie a richiedere il mutuo per l’acquisto della casa. Si allarga anche la platea di coloro che, nel fare la domanda di mutuo, privilegiano piani di rimborso sempre più lunghi.
I dati Banca d’Italia relativi ai finanziamenti per l’acquisto di abitazioni hanno segnalato una crescita molto consistente per il primo trimestre 2021, con 14,7 miliardi di erogato (+29,3%) rispetto al primo trimestre 2020, mentre il secondo trimestre ha segnato 16,6 miliardi di euro (+39,9%), per un totale, nel primo semestre di questo anno, di 31,3 miliardi di euro, rispetto al semestre dell’anno precedente.
La significativa crescita, nel 2021, delle richieste di mutuo è dovuta sicuramente alla ripresa economica e al rallentamento dell’emergenza sanitaria, ma non solo.
«Sebbene il mercato mostri buoni segnali di ripresa, è necessario un ulteriore sforzo per raggiungere almeno i livelli di crescita pre-pandemia. In questo contesto, la BCE avrà un ruolo fondamentale nel mantenere tassi d’interesse che favoriscano prestiti bancari per l’acquisto dell’abitazione – ha dichiarato Antonio Ferrara, amministratore delegato di Monety -. Gli attuali tassi, particolarmente bassi, hanno supportato la crescita consistente dei finanziamenti per l’acquisto di abitazioni, portando anche a un incremento degli importi richiesti: questo perché un tasso di interesse ai minimi storici consente di richiedere un importo più alto, distribuirlo in un arco temporale più lungo e pesare meno sul bilancio mensile della famiglia. D’altro canto, le turbolenze dei mercati finanziari che possono colpire la stabilità finanziaria del sistema creditizio di un Paese come l’Italia a causa dell’alto debito pubblico e dell’oscillazione dello spread, restano una preoccupazione per le famiglie italiane, che continuano a privilegiare il tasso fisso rispetto al tasso variabile. I benefici introdotti dal Decreto Legge ‘Imprese, Lavoro, Giovani e Salute’ prevedono comunque una serie di agevolazioni per i giovani, con meno di 36 anni e ISEE inferiore a 40.000 euro, che intendono acquistare la loro prima casa, tale misura avrà un significativo impatto sulla crescita delle richieste di finanziamento da parte di questa categoria di clienti».
I bassi tassi di interesse, oltre a favorire il mercato dei nuovi mutui, hanno dato un grande contributo anche al mercato delle surroghe.
Infatti il 2020, secondo i dati Banca d’Italia, è stato l’anno in cui le surroghe hanno avuto una crescita vertiginosa rispetto al 2019, circa 9,5 Mld € contro i 5,2 Mld € del 2019, pesando circa il 19% del totale erogazioni. Nel primo semestre 2021 si è registrata una riduzione dell’incidenza delle surroghe, che sono passate al 14,5%